Come assicurare un’auto d’epoca?

L’iter da seguire per poter stipulare una polizza RCA su una vettura old vintage

Il premio assicurativo per un’auto d’epocao per un’auto storica ha un costo decisamente inferiore alla normale RCA, le riduzioni per le vetture storiche si aggirano attorno al 70%-80% e ciò è dovuto a un motivo molto semplice: si suppone che esse vengano utilizzate molto meno delle auto moderne. Meno chilometri percorsi e dunque meno rischi di sinistri.

Auto d’epoca: la differenza con le auto vecchie

Quando si parla di auto d’epoca e di auto storiche va però subito chiarito un concetto: non devono essere confuse con le auto vecchie.

Per essere considerate d’epoca, è necessario che le vetture siano iscritte all’ASI – Automotclub Storico Italiano – e per tale iscrizione è necessario che il veicolo risponda a determinati requisiti.

Innanzitutto occorre sapere che per essere considerate auto d’epoca o storiche che la costruzione risalga ad almeno 20 anni prima, ricordando che la costruzione non va confusa con l’immatricolazione.

Occorre poi fare una distinzione tra vetture storiche e d’epoca. Si definiscono veicoli storici quei veicoli con più di 20 anni dalla data di costruzione, ancora iscritti al P.R.A., in buone condizioni di manutenzione e che presentano i normali requisiti di sicurezza.

Le auto d’epoca sono invece quei veicoli che erano stati radiati dal PRA per vari motivi, dalla loro scarsa sicurezza fino alle emissioni di CO2 troppo elevate.

Per queste vetture la circolazione è possibile solo in particolari occasioni, come i raduni, inoltre devono seguire determinati percorsi concordati in anticipo con la compagnia assicuratrice.

Auto d’epoca: le agevolazioni assicurative

Non tutte le compagnie sono disposte ad assicurare le auto d’epoca e storiche in quanto queste vetture possono godere di particolari agevolazioni, sia nel campo della responsabilità civile, sia nel campo fiscale con l’esenzione dalla tassa di possesso dell’auto (bollo).

Per quel che riguarda il bollo, prima del 2015, alcuni regolamenti regionali prevedevano che anche le auto d’epoca ultraventennali, cioè quelle costruite dai 20 ai 29 anni, fossero esonerate dal pagamento del bollo.

Successivamente la legge di stabilità del 2015 aveva eliminato il beneficio dell’esenzione del bollo per tali veicoli.

Con l’entrata in vigore della Legge di stabilità 2019 la situazione è nuovamente cambiata in quanto tali veicoli oggi possono beneficiare di una riduzione dell’importo del bollo.

I veicoli storici ultratrentennali, quelli il cui anno di costruizione supera i 30, beneficiano dell’esenzione in maniera automatica; non occorre presentare alcuna domanda né iscrivere il mezzo in un apposito registro storico.

Se il veicolo è posto in circolazione, senza iscrizione all’apposito registro storico, su strade ed aree pubbliche è dovuta una tassa di circolazione pari a € 31,24.

In merito all’assicurazione delle auto d’epoca e storiche, va invece chiarito che per esse non prevista la formula Bonus Malus, non vi sono quindi classi di merito e l’importo del premio viene fissato in misura fissa. La classe di merito fissa è uno degli aspetti positivi di questo tipo di polizze, non soggette al sistema Bonus/Malus e che non permettono il declassamento e l’aumento del costo assicurazione in seguito a sinistri. Generalmente inoltre, questo tipo di assicurazioni costano meno, e consentono anche ai collezionisti proprietari di parchi auto e moto di risparmiare.

Un presupposto essenziale per stipulare per stipulare un’assicurazione auto e moto d’epoca riguarda l’età dell’intestatario che è fissata per legge a 23 anni. Il veicolo d’epoca inoltre, non può essere utilizzato per un anno intero, perché la copertura è sottoposta a particolari limiti temporali da parte delle compagnie assicurative.

E’ importante sapere come la stessa circolazione dei veicoli d’epoca è consentita solo in occasione di raduni e manifestazioni, che bisogna indicare tutti i nomi dei conducenti al momento della sottoscrizione della polizza (la guida libera è infatti inclusa nel prezzo) è che è essenziale ai fini assicurativi presentare il certificato di iscrizione all’ASI (Automotoclub Storico Italiano).

Come funziona l’assicurazione auto d’epoca una volta iscritto ASI?

Per stipulare una polizza veicoli d’epoca e presentare alla compagnia assicurativa il certificato di registrazione all’ASI, è necessario che il veicolo rispetti alcuni requisiti.

Innanzitutto questo deve trovarsi in ottimo stato di manutenzione ed essere dotato di pezzi originali di fabbrica (tale requisito vale soprattutto per la categoria “ASI Oro”).

Come accennato, la registrazione passa attraverso l’iscrizione ad uno dei club federati, presenti in tutte le regioni italiane.

Quali veicoli possono iscriversi all’ASI?

Possono iscriversi all’ASI tutti i veicoli a motore di seguito elencati: ciclomotori, motoveicoli, autovetture, autobus, autocarri, autotreni, macchine agricole, veicoli militari, aeromobili e natanti d’epoca.

Dopo l’iscrizione, l’ASI rilascia a tutti i tesserati alcuni documenti a garanzia della loro valenza storica:

attestato di storicità;

certificato d’identità;

certificato di rilevanza storica;

carta Fiva.

Ai fini dell’iscrizione è essenziale che il veicolo mantenga le caratteristiche originali (sedili, capote o altri elementi) e che sia tenuto in condizioni decorose. Non è possibile iscrivere veicoli in pessimo stato di manutenzione o privi di parti originali.

Auto d’epoca: ultimi consigli

Le compagnie assicurative possono proporre premi con notevoli riduzioni per la RCA delle auto storiche, tuttavia prima della stipula vogliono essere certe dell’esperienza alla guida del contraente e conoscere quali sono le sue abitudini in merito alla circolazione della vettura.

È chiaro che se l’auto viene utilizzata solo sporadicamente in occasioni di manifestazioni ed eventi, il premio sarà molto basso, nel caso in cui l’uso sia più frequente esso aumenta di conseguenza.

Per le auto d’epoca, poiché si tratta di vetture che non possono circolare normalmente su strada, il loro utilizzo potrebbe presentare qualche rischio in termini di sicurezza e il premio, seppure ridotto rispetto a quello per una normale vettura, non è proprio modico.

Inoltre occorre tenere presente che ogni volta che l’auto deve essere messa su strada, occorre concordare con la compagnia la velocità raccomandata e il percorso da seguire, un percorso che deve essere il meno pericoloso possibile.

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